“Mi piaceva che l’immagine di quest’anno fosse più dura delle altre, più industrial, più ‘sporca’.
Euforici sì, ma anche incazzati.
La goccia di Weird corrode e contamina.
È liberazione, è apertura, è gender euphoria.
Ma l’anello della catena che sboccia non è l’anello debole, al contrario fa da giunzione e da traino.
Spezza i pensieri arrugginiti e crea nuove reti, nuove catene.” Grazie Liùc.
Benvenut* a WEIRD FESTIVAL!