Orizzonti Weird

Giovedì 4 ottobre

Russulella  Documentario, Italia, 2009, 50 min. Prodotto da Woka Productions

Trailer: http://vimeo.com/12582549#at=0

Regia: Margherita Pescetti
Montaggio: Lidia Ravviso
Musiche: Giacomo Del Colle Lauri Volpi
Suono: Vanina Chiariello
Il film racconta la vecchiaia di Russulella, uno degli ultimi femminielli di Napoli, la cui vita, un tempo fatta di feste, di viaggi e spettacoli, è oggi ridotta allo spazio angusto di un piccolo monolocale in cui il tempo galleggia sospeso nel ricordo di un passato glorioso, ed i rumori del mondo esterno che entrano dalla finestra ci riportano alla realtà odierna, in un dialogo continuo tra i tempi di una città e di una cultura in trasformazione.
Il documentario osserva la quotidianità di Alberto, scoprendo Russulella nell’enfasi dei gesti, nelle mani curate, nei modi e nelle relazioni con gli abitanti dei “Quartieri”.

Venerdì 5 ottobre

12.30 Orizzonti Weird: “Nel nome del corpo” a cura di M. Fusaschi

12.30 Orizzonti Weird: “Feticci” libro a cura di M. Fusillo 

“…Proiettare valori emotivi e simbolici sugli oggetti materiali, e trasformarli così in feticci, è un fenomeno antico, ma che assume forza particolare nella piena modernità e particolarmente nella nostra epoca, in cui gli oggetti sono diventati interlocutori privilegiati delle emozioni, quasi parti del nostro corpo. Lo stesso concetto di feticismo è cambiato rispetto alle sue origini antropologiche e al riuso che ne avevano fatto Marx e Freud, e sta perdendo le connotazioni negative di inautenticità. Nella ferma convinzione che tra feticismo e creatività artistica esista un rapporto privilegiato, l’autore esplora la storia e la tipologia dell’oggetto feticcio (dal manto di Giasone ai piatti dipinti del romanzo proustiano, alla palla da baseball di De Lillo), intrecciando letteratura e arti visive e attingendo a piene mani al cinema e all’arte contemporanea…”

15.30 Orizzonti Weird: “Dalla teoria frocia alla teoria storpia? Nuove coalizioni nella dis\abilità e limiti delle soggettività sessuali” E. Arfini

Corpo identità e abilità. Non siamo molto abituati a rintracciare nel Corpo la parte attiva della nostra identità, tantomeno pensare al Corpo come nucleo importante della crescita e della legittimazione dell’identità.

Corpi di lesbiche, gay, trans, sordi, bear, intersessuali hanno un filo rosso che li tiene insieme in un discorso che pone al centro la tematica dell'”abilità” o della capacità in quanto “corpo capace di svolgere delle funzioni”.Un abilità obbligatoria richiesta dal sistema capitalista neoliberista e patriarcale che definisce normale capace un corpo che sia abile nella produzione (sistema lavorativo) nella riproduzione (sistema patriarcale e familista) e nella socialità(sistema generale di norme).E’ chiara e netta la distanza fra abile e non abile, ma come in tutti gli altri contesti il sistema dispone di un meccanismo che permette a chi è stato “definito fuori la norma” di poter rientrare attraverso i dispositivi medici della chirurgia, degli ormoni e della correzione. 

Nel dibattito “Dalla teoria frocia alla teoria storpia? Nuove coalizioni nella dis\abilità e limiti delle soggettività sessuali” si vuole parlare di questo provando a usare una nuova chiave di lettura, ovvero quella dell’abilità normata, cercando con essa di tracciare un legame, ancora trasparente, fra le diverse soggettività

 

19.30 Orizzonti Weird: Il gioco delle parti. Travestimenti e paure sociali tra Otto e Novecento. Presentazione del libro di L.  Schettini.

Tra Otto e Novecento donne e uomini manipolarono audacemente il loro destino assumendo gli abiti e il ruolo sociale dell’altro sesso. I travestimenti di genere diventarono un’emergenza sociale per l’opinione pubblica, la stampa, gli scienziati, la Pubblica sicurezza, ma anche, dall’altra parte, un esercizio di libertà per nuovi gruppi sociali. Dalla metà dell’Ottocento importanti cambiamenti nel mondo dell’editoria, della cultura scientifica, di costume e sociali, fanno dei travestimenti di genere una questione che accende gli animi, di cui si occupano l’opinione pubblica, la stampa, la pubblica sicurezza, la comunità scientifica. Nello stesso periodo nuovi attori sociali, come le «donne nuove» o gli omosessuali, ricorrono ampiamente al travestitismo come pratica di costruzione e svelamento dell’identità, sfidando sul piano simbolico i modelli di mascolinità e femminilità dominanti. Attraverso un copioso e vario apparato documentario questo libro ricostruisce come il campo dei travestimenti, al crocevia di importanti processi sociali, finisca per rappresentare nell’Italia di fine secolo uno dei terreni più importanti di confronto/conflitto tra istanze di rinnovamento e di conservazione rispetto ai modelli di sessualità e di genere.

21.00“In un corpo differente fumetto a cura di Fabio Sera

In un corpo differente, progetto vincitore del Premio Komikazen 2010, racconta la storia di Romina Cecconi, detta la Romanina. Il lavoro in un circo con un numero di cabaret, il difficile rapporto con la madre, la strada e la prosAtuzione, l’esperienza umiliante del carcere maschile e del confino. La storia vera di una delle prime transessuali in Italia ad aver cambiato sesso e ad aver fatto della propria scelta una bandiera di libertà contro il perbenismo dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta. Fabio Sera nasce in provincia di Brescia nel 1983; dal 2002 vive a Bologna. Nel 2008 è primo classificato al concorso Coopforwords sezione fumetto, mentre nel 2010 vince il concorso regionale Komikazen. In un corpo differente è il suo primo fumetto. “Fino a ora più che una narrazione trans vera e propria, c’è stato un discorso sui/sulle trans, quello dei vari specialisA che si sono cimentaA a spiegare, analizzare, argomentare ma il non detto dei/delle protagoniste resta del tutto evidente. Il filo del discorso, la costruzione di senso di un’esperienza umana significaAva passa attraverso la vita e il racconto della Romanina, dalle strade trasudanA sudore, sangue, lacrime e saliva arriva al qui e ora, permettendo a me di rielaborare quell’incompreso “uomo donna” mostro della mia infanzia e a noi tu di dare senso e
significato a una grande storia. Sono passaA più di quaranta anni da quando seppi dell’uomo
donna, tempo dopo in televisione vidi C’era una volta un ragazzo, il documentario di Bolognini e Sacerdote sulla vita della Romanina, successivamente lessi Io la Romanina e pian piano i tasselli di un prezioso mosaico si ricomponevano fin quando conobbi la Signora Cecconi di cui ho l’onore di essere una carissima amica. Come nelle favole in cui mostri e bruW anatroccoli si trasformano in splendide creature, ricomponendo il mosaico mi ero accorta che quello de l’Uomo donna era un solo tassello e che nel mosaico della narrazione c’era una persona meravigliosa, la Romanina e la storia della transessualità.”
Porpora Marcasciano_dalla postazione al fumetto

 

Sabato 6 ottobre

12.30 Orizzonti Weird: “Nomi del Genere… da LGBTIE alla Q a\r ” a cura di R. Borghi e E. Biagini. Un workshop a numero aperto che vuole mettere al centro della riflessione identità\nome\corpo, ovvero come nella storia le diverse soggettività si siano nominate auto definendosi per tirarsi fuori dalle etichette main stream che ci hanno sempre  costretto e nominato da fuori. Lesbiche, butch, femme, orsi, gay, froci, trans e quant’altro in questi anni si è riuscito a far emergere per sottolineare le differenze e le peculiarità di ognuno. Corpi e storie, narrazioni e definizioni che a volte cadono in testa senza preavviso. Un acronimo LGBTIE, che a volte si svuota di significato, la necessità di nominarci tutte e tutti e la voglia di guardare lontano al queer e tornare indietro.

12.30 “Alterazioni. Introduzione alle sociologiedelle omosessualità” libro a cura di C. Rinaldi.  Il volume mira ad arricchire la limitata produzione editoriale sul tema delle omosessualità nel contesto italiano, presenta gli svariati temi e i percorsi nonché le diverse prospettive di ricerca di un campo semantico assai complesso definito sociologie delle omosessualità. Il testo attraverso il contributo di studiosi, di attivisti e di ricercatori di fama internazionale, per la prima volta tradotti in lingua italiana, pluralizza gli sguardi su un settore di ricerca {le omosessualità), trascurato dall’accademia e spesso appiattito su rappresentazioni monolitiche e stereotipate. Rivolto al pubblico vasto ed eterogeneo di studenti, di studiosi e di operatori sociali, esso problematizza il tema delle (omo)sessualità, critica gli approcci dominanti, evidenzia i limiti delle rappresentazioni monodisciplinari delle omosessualità, introducendo istanze e riflessioni quanto mai necessarie all’interno del dibattito sulle differenze nella società italiana contemporanea.