Qui di seguito potrete trovare una breve descrizioni di relatori, musicisti, artisti e altri che interverranno al festival.
GIOVEDì 4
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Creatures of the Underground by Maison Rodè – Sfilata
La collezione è ispirata dalle popolazioni tribali quasi in via d’estinzione e le tribù post-atomiche future, entrambe vengono viste come delle realtà legate al rispetto della terra e dei suoi abitanti adottando uno stile di vita autonomo ed artigianale, il mio intento è quello di affrontare il tema della sostenibilità nella moda che è l’industria più inquinante e che ha sfruttato milioni di persone con una manodopera a basso bassissimo costo, sono una sostenitrice di questa tendenza all’avanguardia ossia la moda etica, è necessario per me costituire un’azienda sulla base di valori seri, sviluppare soluzioni reali e promuovere uno stile di vita diverso per poter fare la differenza tra distruzione e conservazione del nostro pianeta.
La sfilata si chiamerà LOST HIGH WAY (STRADE PERDUTE). Oramai abbiamo perso la strada ,i valori che ci legano alla natura, il mondo è danneggiato dall’uomo e bisogna prendere delle posizioni per poter salvare qualcosa, noi siamo una sorta di selvaggi urbani che vivono la propria esistenza nella giungla urbana ed utilizzano ciò che trovano per decorarsi e creare arte…..le donne che rappresento sono coloro che hanno deciso un cambiamento radicale con scelte eticamente corrette per rimanere in contatto con la natura e nn recarle ulteriore danno…
La Maison Rodè è un collettivo artistico che ha trovato nel materiale di scarto, destinato alla macerazione, una nuova idea di estetica tanto da rendere vitale, energico e bello ciò che talvolta non viene neppure considerato oggetto da riciclare. Ci piace pensare che quello che viene gettato con tanta noncuranza possa essere riscattato, ripulito e reso bello, d’una bellezza che non chiede canoni ma si fa guardare perché intrisa di intensa personalità. Il mondo consumista si libera prestissimo di ciò che inizialmente l’ha sedotto, perché il meccanismo pubblicitario e sociale promette e fa brillare tutto, ma una volta utilizzato, l’oggetto del desiderio è ben presto destinato ad essere considerato inutile e senza qualità. Ecco che noi ci sentiamo fortemente spinti a recuperare gli scarti dei sogni e dar loro ritrovata forma ed inedito vigore… e a trasgredire così le regole dettate dal materialismo sfrenato e dal vizio del consumo. Finora abbiamo trattato oggetti, materie come la gomma e le camere d’aria, le stoffe usate, seppur pregiate. Le nostre creazioni vogliono essere eticamente corrette, forse irriverenti, ma solo nei confronti del conformismo. Ogni creazione o spettacolo è finalizzato a rendere una visione surreale della vita, della moda e dell’arte, rimanendo legati ad una filosofia di vita underground. Le collezioni e le creature Ròde si spingono oltre l’immaginario collettivo, dove eleganza e raffinatezza esplodono in forme improvvise e le stoffe pregiate e ricercate sono percorse da materiali rifiutati. Maison Ròde nasce da un’ esigenza morale, da un sentimento profondo che ha bisogno di essere espresso, nasce contro la violenza di una bellezza imposta e di un’estetica malata ed impersonale dettata dai media, nasce con l’intento di riscoprire personalità più recondite nascoste dalla paura di essere diversi in un mondo spesso omologato.
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Teatro Forum sull’orientamento sessuale a cura di Libellula e Parteciparte. * (Spazio Teatro)
L’ Associazione di volontariato Libellula nasce a Roma nel 1998, trae ispirazione dall’articolo 12 della costituzione italiana: “la libertà personale è inviolabile” e si riconosce negli ideali dell’articolo 3: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione e di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali”.
L’ Associazione Libellula si prefige l’obiettivo di affrontare le problematiche sociali, psicologiche, sanitarie e occupazionali legate al transessualismo e transgenderismo nella società moderna. L’associazione è pacifista, ecologista, antirazzista, antitotalitaria e libertaria.
Parteciparte promuove l’arte come strumento di partecipazione. Parteciparte è la parte di ciascuno nelle decisioni che ci riguardano tutti. Quest’arte ha inizio quando si rappresenta una scena di vita quotidiana problematica, in cui il pubblico possa intervenire per provare il cambiamento.
Parteciparte fa parte della rete Internazionale del Teatro dell’Oppresso e sottoscrive alla carte dei principi dell’ITO. Per più info www.theatreoftheoppressed.org
Parteciparte è un gruppo creato a Roma dal 2008 con Olivier Malcor, Cinzia Papucci, Sergio Covelli, e tanti altri. Dal 2010 Parteciparte conta sull’importante impegno di Claudia Signoretti e Alessandra Tolfa che ha permesso di moltiplicare il lavoro sulle problematiche di genere.
http://www.
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Cicci & JB – Live
Duo partenopeo-romano che riprende, modella, gioca, sconvolge e riavvolge classici jazz del passato e pop contemporaneo in chiave di bossanova cubista per superare le logiche impostate su accenti, battute, sonorita’ e compatibilita armonica & melodica….Dipingere una nuova Guernica a tinte accese con colpi di Rasgueo, Sopracuti & Palmas….Superare le barriere della convenzionalita’, far piangere con una battuta e far ridere di un necrologio…che tutto sia il suo contrario & oltre.
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HISS – Live
Si formano nell’ambito del fermento sonoro che da qualche anno anima il quartiere Pigneto (Roma) oggi conosciuto meglio come Borgata Boredoms dal nome della compilation che ha fotografato un momento importante e embrionale di questa nuova scena romana e non. Hiss è un duo italo-francese Bob Junior (basso, effetti e voce) e Ignes Klaus (batteria e voce). Gli Hiss a loro modo, e non è poco, danno una loro rilettura di un certo suono post-punk infettato, acido e fortemente ritmico.
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PLUM SUCKERS – Live
I Plum Suckers sono un duo formato da Ultraviolet e Romantic Pianella. Cresciuti entrambi a panelle e fichidindia, si incontrano anni dopo nell’ambiente queer underground romano. Entrambi portano i segni di un’adolescenza irrequieta tra new wave, punk, metal e fumetti porno.
Con questo fardello approcciano alla musica elettronica creando un sound che contiene tutte le loro influenze. Roxy Ultraviolet ha precedenti esperienze come cantante in band prevalentemente new wave/punk. Si innamora della techno frequentando gli illegal rave degli anni ’90, dove inizia anche a smanettare come dj. E’stata insieme a Romantic Pianella,Toy Boy ed eXistenZ, la creatrice del party Neuro.Ha fatto dj set nei migliori locali della capitale ed è stata dj resident al Ritual.
Romantic Pianella nasce come chitarrista hard rock e crossover ma il passo alla musica elettronica è breve. Trasferitosi a Roma entra a far parte della net label RadioDD (www.radiodd.com). Diventa un producer accreditato, prima col suo progetto solista Romantic Pianella e poi col duo techno Beat o’ matic.Nell’incontro con Roxy Ultraviolet decide di dare vita al progetto Plum Suckers.E’ stato dj resident al Fanfulla ed oltre al party Neuro ha creato il progetto parallelo “Casa Pianella” con Ultraviolet,una via di mezzo tra performance e dj set.
Attualmente è uscito il loro primo singolo ” Whoresaint” con Glamnight records. Sempre con Glamnight records sta per uscire il secondo singolo “I stay awake” e un ep di remix.
http://www.facebook.com/pages/
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BLIND BIRDS – Live
Si definiscono erotici. Alternati & alternativi – veri – in questo mare di replicanti senza speranza. C’è GUN, chitarra e voce solista, 60’s & 70’s attitude & sound. Crea la band. Un bel po’ di tempo fa. A Roma. Solo che lui è giapponese, un giapponese con capelli molto lunghi, fino al culo. E una frangetta da far invidia alle bambole che intende curare. C’è GIANNI: anni di militanza nell’hard-core, quello importante a Roma (Growing Concern). Ed entra MANOLO: a cavallo tra arie gotiche e punk-rock, cofondatore di due realtà fra le più importanti nel panorama punk italiano: Bingo e Transex. Ne esce un hard-pop-glam-rock psicotico, sperimentale quanto basta. Ma non solo.
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VENERDì 5
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DIANA la porno terrorista
DIANA J. TORRES http://pornoterrorismo.com
“Gracias a Diana Pornoterrorista por sacudir nuestra mirada y nuestra escucha: tus eyaculaciones vaginales han sido el champán de nuestro seminario” -B. Preciado-. Diana J. Torres (Madrid, 1981) es una artista multidisciplinar cuyas herramientas clave son la performance, la poesía, el vídeo y la pornografía/postpornografía. Desarrolla liveshows en los que el público se ve de alguna forma obligado a la implicación emocional, política y/o sexual. También desarrolla su faceta de activista siempre dentro del campo de la sexualidad, el postporno, el movimiento queer, el transfeminismo y la prostitución.
Junto con Claudia Ossandón (Generatech.org) y Patricia Heras es la organizadora del festival “La Muestra Marrana”, donde intentan dar a conocer otras formas de entender el porno, centrándose principalmente en las producciones no-mainstream, transfeministas, DIY, postpornográficas, bizarras, BDSM y queer. No se trata sólo de un evento de proyección cinematográfica sino que intenta profundizar un poco más en el tema realizando presentaciones, charlas, talleres, etc. La “Muestra Marrana” es un evento que se celebra desde su segunda edición en Hangar (centro de producción e investigación de artes visuales de Barcelona). Ha realizado talleres de pornoterrorismo callejero, eyaculación femenina, fisting, performance, etc. Su poesía ha sido traducida al francés por Beatriz Preciado y Virginie Despentes y al inglés por Maro Díaz.
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“Post-porn Beats” – Slavina feat. Stabber con le incursioni di Nara StrabOcchi
Slavina é pornoattivista, scrittrice e creatrice multimediale. La sua produzione é incentrata sui nuovi immaginari legati al corpo, al genere e alla sessualitá. Si muove tra Italia e Spagna organizzando eventi e laboratori di sperimentazione, traducendo le autrici piú radicali di lingua spagnola e promuovendo la dissidenza sessuale.
Collabora con la rivista femminista XXDonne e recentemente ha pubblicato un libro di racconti per ragazze sole o male accompagnate. É social-media dipendente e predica a intervalli irregolari dal suo blog di pornopolitica sovversivo e popolare malapecora.noblogs.org.
Razzola malissimo.
Nara StrabOcchi è un ready-made lOgOrato dalla quOtidianità che ammicca al mOvimentO femminista pOstpOrnO con irOnia e veicOlandO cOntenuti espliciti che dOvrebbero mettere in allerta tutti. Un comprOmessO tra un articOlO fattO in serie e il lOgOriO della casualità, un’ utOpia di scarcerazione dei sensi e dell’erOs.
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“Dance me to the end of love” – performance di Lazlo Pearlman
Lazlo Pearlman is a creator, performer, director, lecturer and teacher whose work is often but not always generated by his FTM transgendered experience.
He has been making performances since he was a ten 10 year old girl, first inspired by an obsession with black and white musicals, comedies and film noir. He has made his way through (and returned to) many performance forms including physical theatre, performance art, installations, cabaret, burlesque, vaudeville, fetish shows, camp/parody, clowning, film/video and even the occasional piece of “straight” theatre.
http://www.lazlopearlman.com/home.cfm
http://www.lazlopearlman.com/photos.cfm
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“The dream of Gynoid” – performance di Lilith Primavera
*(Spazio Teatro)
Performance di e con Lilith Primavera
Musiche: STEFANO 66k DE ANGELIS
Body sculptures: MIMMO PESCE
Visual: LIDIA RAVVISO
Visual effects: SARA TAIGHER
Una sequenza di tableaux accompagnati da immagini oniriche mettono in scena i sentimenti e i pensieri più profondi di una donna rispetto al suo ruolo nella società moderna. Una riflessione su cosa vuol dire essere donna oggi se non ci si riconosce più nei ruoli imposti culturalmente, quelli di madre, sposa, seduttrice, incubatrice.
Lilith primavera è una performer che lavora col corpo e una regista situazionista che mostra mondi alternativi, cosmi privati e incubi collettivi.
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KYRAHM + JULIUS KAISER
Performance Art Live
Human Installation IV: Il gioielliere by Kyrahm e Julius Kaiser
Il gioiello usato per ferire la carne rimanda al tema atavico delle differenze di classe e dei giochi di potere legati ai ruoli di genere. Ma la performance è anche rappresentativa della brutale violenza spesso omicida attuata sulle donne. La violenza sulle donne non ha tempo né confini, non risparmia nessuna nazione o paese, industrializzato o in via di sviluppo. Non conosce differenze socio-culturali,appartiene a tutte le classi sociali poiché gli abusi più frequenti avvengono nel contesto famigliare. Secondo l’Oms una donna su cinque ha subito, nella sua vita, abusi fisici o sessuali (Sdamy).
Il sangue che cola sul bambino proiettato sulla pancia suggerisce che nei conflitti tra genitori sono spesso i piccoli a subirne le conseguenze.
Video
Human Installation I: Obsolescenza del Genere by Kyrahm e Julius Kaiser
Premi:
ARTE LAGUNA PRIZE concorso speciale sezione Performance Art – ( Venezia 2009)
International Festivals:
IDKEX, Columbus (Ohio) – USA 2008
Scelta tra le 30 migliori performance gender exploration del mondo IDKE FESTIVAL (Columbus,USA 2008)
Berlin Drag Festival – Germany 2008 Mutazioni Profane – Body Performance Art Festival – Roma 2009
Installazione Umana presentata in numerosi festival in Italia e all’estero. Selezionata nel 2008 alla decima edizione IDKE in USA, tra le trenta migliori performance Gender Exploration al mondo e vincitrice del concorso speciale sezione performance del Premio Arte Laguna 2009 insieme ad altre tre opere scelta su 300 proposte provenienti da tutto il mondo.
Il corpo nudo e l’io, la maschera e lo stereotipo. Un quadro ginoandroide. Una fila di corpi nudi avanza lentamente. Il sesso biologico come pelle, maschio, femmina. Il genere come senso del sè, uomo, donna. Percorso, attraversamento, transizione. Ogni soggetto, una storia. Cambiare sesso è doloroso come la nascita. Le maschere d’oro sul volto non nascondono le identità: come son riconoscibili le sfumature del genere. Solitaria subentra una creatura di sesso femminile. Accarezza i corpi uno per uno. Il travaglio è faticoso, la carne materia da modellare. Il rito della vestizione tra fasce contenitive, pantaloni, giacca e cravatta è il ritorno all’opposto. Per un transessuale cambiare sesso non è diventare, ma tornare uomo. Non è più necessario indossare la maschera: l’io è rivelato.
Kyrahm è live artist, performance artist, pittrice e artista concettuale.
Julius Kaiser è regista, videoartist, performance artist, drag king ed organizza workshop sull’attraversamento di genere da donna a uomo.
Insieme operano sia nella scena underground che nell’ambito dell’arte contemporanea presso gallerie, musei, teatri e rassegne nazionali e internazionali, organizzano seminari ed eventi sia come artisti sia come curatori indipendenti.
Diversi critici contemporanei e testi indicano il duo artistico come attuale evoluzione della body art contemporanea, oggetto di studio presso università e accademie in Italia e all’estero.
Hanno creato il movimento artistico italiano Human Installations.
humaninstallations@gmail.com
www.humaninstallations.com
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IMLER – Live
“Imler caused a stir, hypnotically moving his hands and hips in a salacious and undulating dance.” (The Moscow Times)
La magia chinetica del suo stile particolarissimo rende Chris Imler il santone voodoo della scena musicale berlinese. Era un membro dei legendari “Golden Showers” , ma ha suonato anche con “Soffy O”, con “Peaches”, con “Electronicat”, con “Puppetmastaz” e molti altri. Nel 2010 e 11 ha pubblicato gli album “Lemniscate” e “We are The World” come “Driver&Driver” (assieme a Patric Catani) per l’ etichetta “Sonig” e “Staatsakt”. Negli ultimi anni è impegnato con il suo progetto solista, performando sotto l’eccentrico nome “Chris Imler”. Il pubblico impazzisce per i suoi live show stravaganti, in cui magnetizza gli spettatori di ogni sesso e origine con il suo cantanto sensuale, la sua batteria stile ADHS e i suoi campioni mai sentiti. A Gennaio 2012 esce un 7 pollici per l’etichetta belga “Meeuw”. Oltre alla versione spietata del classico di Chris Montez Classic “Let’s Dance” , c’è anche la canzone esilerante e disturbante “Vorwärts”: il testo è un misto tra romanticisimo deprimente si-fi e un’ inno socialista. In primavera uscirà il suo primo album su “Staatsakt”.
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SABATO 6
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Incontro con La Karl Du Pigné
“L’involuzione del mito: dalla Barbie Drag alla Drag con la barba”
Incursioni semiserie nel mondo lgbtiqd(rag)
LA KARL nasce come drag queen nelle serate romane di Muccassassina. Nel corso della sua carriera ha lavorato in tutta Italia in discoteche, ristoranti drag e pubs. E’ stata l’artefice della prima scuola per drag queens, il Drag Queen College. Nel 2004 ha ideato e prodotto il primo calendario drag italiano, ilDrag Queen College Movie Stars. Organizza ogni anno il SanremoDrag, Miss Drag Queen College e, nei locali romani che ospitano le sue serate, ha un appuntamento settimanale per dilettanti drag allo sbaraglio dal titolo “La Corrada”. Ha partecipato a molte trasmissioni televisive, tra cui il Maurizio Costanzo Show, Cronache Marziane e Frankenstein. Ha lavorato in teatro con Vladimir Luxuria (“Erezioni anticipate” e “Parrucche Assassine”) e con Augusto Zucchi ne “L’Impresario delle Smirne” di Goldoni. Per il cinema ha lavorato tra gli altri con Tinto Brass, Carmine Amoroso e Leonardo Pieraccioni. I suoi cavalli di battaglia sono Luz Casal, Shirley Bassey, Paola Cortellesi, Mina, Nina Simone e i brani anni 30 e 40. Ricopre il ruolo di presentatrice e di intrattenitrice durante le serate che organizza.
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Degen(d)ereted euphoria – Performance di Rachele Borghi
Degen(d)ereted euphoria è una performance centrata sulla liberazione dalle norme di genere e sul percorso di ricostruzione dei soggetti e dei corpi al di là di modelli prestabiliti.
Nella performance il processo di decostruzione del soggetto passa attraverso i testi letti da alcune persone tra il pubblico. Attraverso le parole, la performer entra in contatto con un pensiero che le permette di prendere coscienza delle norme sociali e delle restrizioni nelle quali è imprigionata. L’oppressione della norma è qui rappresentata dalle bende bianche che avvolgono il suo corpo.
Man mano che le parole dei testi riempiono l’aria, attraverso le persone che danno loro voce/vita, la performer si sbenda. Il suo corpo nudo è un corpo liberato dalle norme, dai tabu, dalle costrizioni e dalle sanzioni sociali. E’ pero ancora un corpo con un’assegnazione di genere e di sesso. Sono i testi successivi che, dopo un momento di silenzio in cui la performer resta in piedi come guardasse la sua figura in uno specchio, le permettono di entrare in contatto e di appropriarsi di un immaginario nuovo. Intraprende così un percorso di trasformazione del proprio corpo in cui i testi, le parole, i pensieri e le idee diventano materialmente parte del suo corpo androgino e leggero.
L’obiettivo di questa performance è di mettere in evidenza la materialità del pensiero. Le parole infatti permettono di portare avanti delle riflessioni che non solo decostruiscono e ricostruiscono la mente ma che trasformano il corpo, diventano il corpo.
Le parole escono dai testi e liberandosi nell’aria si liberano anche dai/lle propri/e referenti. Si appoggiano sui corpi, diventando, attraverso questi, materia. Il corpo collettivo si appropria quindi delle parole, sviluppa il pensiero e crea l’azione.
I testi hanno provenienze differenti, dal contesto scientifico e filosofico a quello della militanza. In questo modo si rompe un altro binomio: quello che oppone cultura ‘alta’, ‘professionale’, riconosciuta e legittimata e cultura ‘bassa’, che viene invisibilizzata e spesso resta nascosta e silenziosa. Le parole escono dai saggi, dai blog, dai manifesti dei collettivi, dalle fanzine per circolare liberamente. Si posano sui corpi (della performer ma anche simbolicamente del pubblico) e danno vita ad un processo di costruzione e decostruzione che apre possibilità nuove e percorsi euforici che permettono di concepire infinite possibilità ad identità in divenire.
Alla fine della performance, la performer toglie le bende scritte (con le quali conclude la performance) dal suo corpo e le consegna al pubblico perché vengano appese nella sala. Distribuisce inoltre dei fogli in cui sono riportati tutti i testi citati nella performance. In questo modo ogni persona che ha assistito può, se lo vuole, ‘appropriarsi’ delle parole, dei pensieri, dei testi e delle riflessioni e farle diventare parte del proprio corpus/corpo individuale e, in questo modo, anche collettivo.
Rachele Borghi è femminista queer attivista post porno geografa. Lavora sul rapporto tra spazio e (etero)norme, dentro e fuori l’accademia, dentro e fuori dall’Italia. Dopo essersi interrogata a lungo sulle modalita’ di diffusione della ricerca, del femminismo e delle teorie queer, nel marzo del 2011 entra in contatto con il movimento politico e creativo post porno e con diverse performer. Comincia cosi un percorso scientifico e umano che la porterà, un anno dopo, a realizzare la sua prima performance durante la Ladyfest di Rennes. Fa parte di diversi collettivi e gruppi militanti femministi e queer in Italia e in Francia, dove vive attualmente.
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Eyes Wild Drag
Eyes Wild Drag, gruppo queer gender drag di Roma, da diversi anni lavora nella sperimentazione dei Generi, dei ruoli e dell’immaginario erotico, rappresentando la principale espressione drag condotta da tre donne in Italia. Hanno varie volte catturato l’attenzione dei media nazionali (Venerdì di Repubblica, Gioia, Il fatto quotidiano, I viaggi di Nina, Rai4, Mediaset, Sky, Radio Popolare) ed esteri (Curve Magazine e Broadway World – Usa). Attivist* queer, realizzano spettacoli, curano workshop ed eventi (in bilico tra una graffiante demenzialità e una magica poesia), ridisegnano un immaginario queer del femminile, sono gli unici promotor* italiani della figura della Faux Queen, producono Genderotica, festival internazionale di arte queer. Nel 2012 sono state impegnate in un tour mondiale che le ha portate dalla Svezia alla Croazia, dall’Italia alla Repubbica Ceca, fino a svariate tappe negli Stati Uniti.
Due i workshop che presentano, due percorsi che smascherano, interpretano e rielaborano i codici alla base della costruzione sociale dei generi. Nel workshop FtoF, riservato alle donne, la performatività del femminile, spinta all’eccesso, diventa una nuova frontiera per manipolare il tabù della femminilità. Il workshop Drag King si presenta eccezionalmente aperto anche agli uomini. La sperimentazione dei cliché maschili partirà tanto da corpi di donna educati al femminile, quanto da corpi maschili che a quei cliché sono stati legati in maniera ineluttabile. Il risultato sarà un confronto nella ricerca della costruzione di un proprio sé unico ed irripetibile. Un gioco, non per questo meno serio, che con divertimento ed ironia indagherà immaginario, ruolo ed erotismo.
Sabato sera, Eyes Wild Drag saranno sul palco con “Eyes Wild Drag Sciò”!
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INDUSTRIA INDIPENDENTE – Mush
MUSH/poltiglia
di Erika Z.Galli e Martina Ruggeri.
La poltiglia (mush) è un composto semiliquido, molliccio e colloso, di sostanze varie,
fanghiglia, melma, ridurre in poltiglia qualcuno o qualcosa, distruggere, malmenare.
Mush è un primo piano sulla realtà, è un frame, una breve storia di una vita.
Trent’anni in sei minuti.
Mush è un’iniziazione, una prima volta in Dolby Surround
“Ho 31 anni e non so scrivere, sono uomo, bianco, pulito, ho la barba e la rasatura intorno alla
testa, non so leggere velocemente, ho il fiato corto, bevo solo longdrink e mi piacciono i baffi che si portavano negli anni ottanta, vado in palestra 3 volte a settimana, lunedì, giovedì e sabato pomeriggio, mangio biologico perché fa bene al cuore, parlo inglese.”
INDUSTRIA INDIPENDENTE
Classi 1983 e 1986 Erika Z.Galli e Martina Ruggeri si incontrano artisticamente nel 2005
dando vita al progetto Industria Indipendente, collettivo artistico e di ricerca principalmente dedito alle arti visive, figurative, performative e teatrali.
Dal 2005 ad oggi, il gruppo, realizza varie personali e collettive, in particolare nello scenario indipendente esponendo, gli altri, per Enzimi (O.S.I. Occupare spazi interni), Despatch (Kollatino Underground), contemporanea per le arti visive Live Perfomance meeting.
http://industria-indipendente.blogspot.it/
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IMPY & LOLA KOLA
Non si è mai capito chi sia e cosa faccia. È un uomo, una donna, un bimbo, un giocattolo, una cavalla da monta. È stata stilista, prostituta, modella, icona pop, attrice, senza mai voler essere nessuna cosa. È andata a tutti gli after possibili, bevendo e nutrendosi di tutto quello che c’era da prendere, ascoltando tutta la techno possibile sotto cassa, raggiungendo il maggior numero di presenze. Oggi regala momenti di Voila Voila, un’avventura musicale nata in collaborazione con Impy, un giovane talento, un dj in erba, un artista della consolle che si fa solo di beat e colpi di cassa. Si direbbe sia un uomo perchè ha i baffi. Insieme hanno dato vita al Cabaret Lolesque, un insolito modo di mischiare la musica con la performance live, fondendo le melodie delle bande musicali con il circo e il teatro, passando dalla musica popolare e arrivando fino alla techno. Un dj-set da guardare o uno spettacolo da ascoltare. Forse è il nuovo sound No Gender, o forse è ancora una volta una promessa non mantenuta…
http://enjoylolakola.blogspot.it/
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MISS LOONY
Miss Loony aka Jordi da sempre attiva nell’organizzazione di eventi musicali, si forma e nasce come dj nella seconda metà degli anni novanta all’interno del Forte Prenestino dove è dj resident per oltre un decennio. Nel 1999 fonda “Eva Kant dj project” un progetto tutto al femminile che segna una tappa fondamentale e rappresenta un’esperienza veramente significativa nel movimento techno underground romano e non solo di quegli anni.
Nel tempo Eva Kant si scinde in diverse progettualità e nel 2006 Miss Loony insieme ad un’altra dj KillingZoe fonda MissAnthroPeak Pj. Con il nuovo progetto è un susseguirsi di interessanti ed incisivi eventi dove la scena è gestita unicamente da donne coinvolgendo comunque sempre un pubblico eterogeneo, ricordiamo tra le molteplici iniziative Shake the Desease, TechnoMantika, Karmik Loop…
La sua musica è un mix di sonorità techno e il suo stile è molto diretto e pulito. Negli anni ha diviso il palco con nomi del calibro di Ellen Allien, Vitalic, Ivan Smagghe, Motor , Extrawelt, Anthony Rother, Xenia Beliayeva, Max Durante, Franz&Shape, Arnaud Rebotini, Addictive Tv…..and more….. e portato la sua musica in molte città d’europa fino ad arrivare in Giappone.
Miss Loony è tra gli ideatori ed organizzatori di “ELECTRODE”, Festival Indipendente di Musica Elettronica che si tiene al Forte Prenestino a Roma.
http://www.facebook.com/
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TOO FAT DJs (Clashmama & Hugo Sanchez)
Clashmama è una dj. Ma prima di tutto è mamma, cuoca e party monster.
Tenace come la supercolla, Clashmama ha sempre dato alla musica uno spazio speciale nella sua vita: da bambina passava ore allo specchio cantando e ballando la colonna sonora di Grease, sognando, con l’aiuto del rossetto e delle scarpe di mamma, di essere Rizzo. Crescendo, altri amori le hanno aperto altri mondi: l’antropologia come la cucina, il tumultuoso arrivo di tre bambini, “i clashfigli”, nonché la frequentazione dei dancefloor non solo romani. Proprio da lì, qualche anno fa, nasce l’idea di passare dal pista da ballo alla consolle. Spinta da una convinzione molto semplice, ovvero che il dj set più bello è sempre quello che deve essere ancora suonato, Clashmama parte da qui per una ricerca del divertimento e della sorpresa, attraversando diversi stili musicali.
Fa parte, con il dj romano Hugo Sanchez, del duo Too Fat Djs, un progetto musicale dal sound “fat” che ha dato vita, tra l’altro, al nebbioso e sognante afterhour Too Fat Too Late.
Cresciuto a suono di hip-hop, funk, jazz e techno, Hugo Sanchez sogna di diventare un dj dall’età di 7 anni. Tutta l’adoloscenza la passa a mixare con cassette registrate dalla radio e a scratchare con i dischi di mamma e papà.
Più avanti ha cominciato a fare il dj al di fuori della sua cameretta, suonando per la storica serata di elettronica avant gard romana Agatha e ha dato vita a Coq Madame, la prima serata queer della capitale, tra bizzarro, musica incredibilmente strana e visionaria. Ha creato la label online radiodd.com e attualmente è dj e promoter del party bear dance Subwoofer. Insieme a Rodion (gomma rec) produce con il monkier Alien Alien. Il loro ep “Black Guru” in cui è contenuto l’anatema Sambaca è di poco più di un anno.
Dalla collaborazione con Clashmama è nato l’after Too fat Too Late e da tre anni, in un sotterraneo nascosto, organizza Discolooser, una balera per eroi falliti dell’era disco.
http://soundcloud.com/hugosanchez
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MAGENTA
Sposata con due Technics MK2 1200, ha fatto della musica la sua ragione di vita, tanto da laurearsi in storia della musica nel 2006 all’università di Roma “La Sapienza”. Comincia a suonare il violino a 13 anni e poi continua con il basso elettrico per poi produrre musica con la sua band, ma presto si rende conto che la sua vera vocazione è quella di far divertire le persone con la sua musica preferita. Inizia a suonare per party privati e feste scolastiche nella sua città natale Ascoli Piceno, ma una volta trasferitasi a Roma inizia la sua carriera
professionale come DJ, suonando in molti locali come il Rising Love, Officine Farneto, Lanificio, INIT, Brancaleone e Circolo degli Artisti. Organizza eventi come il Sofresh!, il Boogie Snack, Out Of Order ed Elettronto. La sua selezione musicale è una miscela di tutto il meglio delle nuove produzioni techno, elettroniche, dance e disco house, rap e hip hop mondiali. Ha suonato al fianco di artisti del calibro di M.I.A., Modeselektor, Autoerotique, Santigold, We Love, Kruder & Dorfmeister. Il suo sound è fresco e allegro, la sua tecnica eclettica e le sue esibizioni piene di un’energia unica. Magenta è Femme Elettronique.
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St.ROBOT
St.Robot è colui che ha assemblato i circuiti, riattivato i sensori e agito sugli acceleratori di velocità per dare vita a La Roboterie – teknoelectroproject, attualmente un’importante realtà nel panorama della musica elettronica del nostro paese. In soli due anni la sua musica ha contagiato le dancefloor di tutto il paese. La sua volontà di rompere i confini che dividono i differenti generi, l’attitudine nel cercare insistentemente la qualità musicale, l’attenzione rivolta al pubblico che sempre più numeroso lo segue in ogni sua singola esibizione hanno reso St. Robot in poco più di due anni di attività uno dei nomi più conosciuti e importanti della scena elettro italiana. Con i bpm sempre altissimi, mischiando la tekno più dura al breakbeat, il fidget all’elettronica più acida, i suoi set riescono sempre ad essere sorprendenti. Ha diviso la consolle con alcuni tra i nomi più importanti della musica elettronica alternativa. Da Kid606 a Gtronic, da Popof ai The Oddword, dagli Heretik System a Adriano Canzian, Dolby Anol, I-Robots, Nd Baumecker e Boris dal Berghain di Berlino. Alcuni suoi mixtapes hanno fatto il giro di mezza Europa riproposti in locali e trasmissioni radiofoniche di Spagna, Germania e Francia. La sua ambizione ha portato LaRoboterie ad essere il primo esempio di progetto musicale presente stabilmente in quattro diverse città, Roma, Milano, Bologna e Firenze. Il suo carisma ha trascinato molte persone a seguire gli itinerari e le derive delle singole tappe di quello che, all’alba della quarta stagione, sembra essere uno dei viaggi musicali più elettrizzanti ai quali abbiamo assistito negli ultimi tempi.
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LADY MARU
Lady Maru viene dalla scena romana underground. Inizia a suonare attivamente in giro per Italia, Europa , Stati uniti e Canada nel 2000 con un gruppo punk no-wave, e organizza concerti di musica di ricerca tra il free jazz, il post punk e l’electro pop. Nel 2002-2003 inizia a mettere dischi selezionando electro pop spinta e techno sintosa . Negli anni il suo sound da club dj prende una piega piu tech- house tribale e anche deep techno ipnotica, pur conservando un’ approccio ruvido e dinamico. Continua a tourare con il duo Cascao & Lady maru e Trouble vs Glue, e a fare ricerche di musica alternativa a quella da club per i bar e gli aperitivi, quale la cold wave tedesca, lo swing anni 30 e le varie sfaccettature anche swing-pop degli anni 40-50.
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ERIS – Fire Performance
ERIS è la dea greca del caos. Per noi il caos è un’occasione per confrontarsi ed evolversi.Gli Eris sono un nuovo gruppo di artisti indipendenti che hanno deciso di riunirsi senza vincoli, per dar luogo a giochi di fuoco, trasmettendo così all’esterno tale elemento, che riveste nella storia dell’uomo un ruolo che ha segnato la nostra evoluzione.
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